© FAO 2021

Si celebra oggi 16 ottobre, la Giornata mondiale dell’alimentazione 2021 istituita per commemorare la fondazione della FAO in questa data nel 1945. Il tema di quest’anno è “Le nostre azioni sono il nostro futuro”,  concetto che vuole focalizzare l’attenzione su come le singole azioni compiute da ognuno quotidianamente siano fondamentali per contribuire a trasformare i sistemi agroalimentari e concorrere così a una Produzione migliore, una Nutrizione migliore, un Ambiente migliore e una Vita migliore, senza lasciare indietro nessuno.

In particolare si pone l’attenzione sulla trasformazione dei sistemi agroalimentari e sulle decisioni che i cittadini, quindi i consumatori, prendono tutti i giorni scegliendo gli alimenti che acquistano, scegliendo il luogo dove procedono agli acquisti, gli imballaggi utilizzati e soprattutto a causa di queste scelte quanto sia il cibo che viene sprecato. Queste, che possono apparire semplici e ininfluenti scelte, hanno conseguenze sui nostri sistemi agroalimentari e sul futuro del nostro pianeta.

A tal proposito sul sito dell’ONU si legge un editoriale di QU Dongyu Direttore Generale della FAO:“A tutti noi è data la possibilità di essere eroi dell’alimentazione. Le nostre azioni definiscono il nostro futuro. Ma non finiscono con te e con me. Come dice l’antico adagio: ‘Noi siamo ciò che mangiamo’. Ciò significa che anche il modo in cui cresceranno i nostri figli e i nostri nipoti sarà influenzato da ciò che mangiamo”; mentre il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato: “Il modo in cui produciamo, consumiamo e sprechiamo il cibo sta imponendo un pesante tributo al nostro pianeta. Stiamo infatti sottoponendo le risorse naturali, il clima e l’ambiente naturale a pressioni inaudite, con conseguenze che ci costano migliaia di miliardi di dollari all’anno.” E, tuttavia, ha aggiunto, “la possibilità di cambiare rotta è alla nostra portata”.

La FAO ha calcolato che occorrono 50 miliardi di dollari l’anno in interventi mirati per riuscire a porre fine alla fame entro il 2030.  Questi interventi sono da rivolgere al campo della Ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione digitale in modo da rendere l’agricoltura più avanzata dal punto di vista tecnologico e migliorare il tasso di alfabetizzazione delle donne, concorrendo in maniera significativa a ridurre la fame. Proprio ieri si è svolta la Giornata Mondiale delle Donne rurali e si è affrontato il tema di come le donne, nei settori agroalimentari, siano fondamentali per risolvere la piaga della fame mondiale.
Per poter lavorare alfine di raggiungere tali obiettivi è imprescindibile migliorare le governance e rafforzare l’efficienza delle istituzioni. Uno dei programmi che la FAO ha attivato per perseguire queste finalità è quello chiamato “Mano nella mano”, che ha come obiettivo primario quello della trasformazione rurale, aumentando gli investimenti nei sistemi agroalimentari resilienti. Al momento il programma riguarda 34 paesi che hanno sviluppato sinergie.

Lo scorso mese un Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari  ha tracciato il percorso che la nuova comunità internazionale deve seguire per dare nuova forma alle strutture in cui il cibo è prodotto, distribuito e consumato. In questa occasione QU ha ricordato anche il contributo offerto dal Forum Mondiale sull’alimentazione, movimento di che si prefigge lo scopo di mettere a frutto l’energia e la creatività dei giovani in modo da creare un futuro migliore per il nostro cibo.

Quest’anno le celebrazioni sono state ufficialmente inaugurate con un evento “ibrido”. Nell’ambito della cerimonia si è tenuta anche una lectio magistralis del Presidente esecutivo del Forum economico mondiale, il Professor Klaus Schwab, cui è seguito un Dibattito su Tè e Caffè, per comprendere le tradizioni correlate a queste due bevande.  In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione si tengono eventi in circa 150 paesi e anche Papa Francesco ci è intervenuto dichiarando: “Al momento stiamo assistendo a un vero e proprio paradosso per quanto riguarda l’accesso al cibo: se, da un lato, oltre tre miliardi di persone non hanno accesso a un’alimentazione nutriente, dall’altro lato, si contano quasi due miliardi di individui che sono in sovrappeso o che soffrono di obesità a causa di una dieta scorretta e di uno stile di vita sedentario.”

Fonte ONU

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